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Itinerari nel Salento

MESSAGGIO DI PASQUA

La Pasqua, spartiacque fra la ragione e l'assurdo

Molti nostri contemporanei concepiscono la vita come un dissolversi nel nulla, un nulla a cui tutto converge e che tutto divora, la realtà è semplice caso suscitato da eventi biochimici, affermazioni che sinceramente, suscitano brividi di terrore: Dio non esiste. Con la morte finisce tutto. La vita non ha senso, è un sogno, una ragnatela di illusioni e delusioni.

Penso ai miei cari e ai molti fratelli e sorelle che nel mio ministero pastorale ho benedetto e accompagnato alla sepoltura e mi dico che se Dio è un sogno, se l’immortalità della persona è un’illusione, sono solo un venditore di menzogne. Se non c’è un altro mondo senza limiti di tempo e di spazio, in una dimensione sconosciuta all’uomo, tutto si esaurisce qui su questa terra, ora e per sempre. Chi siamo dunque? Dicono gli atei: semplici fenomeni della natura, abbandonati in un mondo insensato senza alcuna verità. Questo pensiero orienta la cultura contemporanea, un positivismo anestetizzato dalla frenesia dei consumi, dei piaceri e dei diritti individuali, spinto al punto di negare anche l’orrore che comporta la negazione di Dio e il dissolversi degli uomini nel nulla.

I filosofi della morte di Dio predicano un Cristo senza risurrezione, scoronato di divinità, svuotato di speranza, un inutile promotore di buoni sentimenti umani. Se non vi è un Dio, trovo spaventoso il caos universale e la solitudine dell’uomo abbandonato in un sepolcro cosmico. L’ateismo priva il mondo del suo sole e del suo centro di gravità. L’intera creazione crolla in un abisso notturno. Se questa prospettiva ateistica, negli esseri ragionevoli incute orrore, io aggiungerei che anche la ben più diffusa superficialità, l’indifferenza e la freddezza nei riguardi di Dio sono devastanti “neanche se uno risuscitasse dai morti crederebbero” (cfr, Lc 16, 31). La denuncia di Gesù contro l’incredulità degli atei di sempre è attuale più che mai in una società evoluta dove l’uomo è capace di esplorare le bellezze del creato e le sconfinate possibilità delle leggi della natura. Non gli basta lo splendore della creazione, il miracolo degli esseri viventi, la coscienza di esistere e la sua possibilità di amare, di pensare e di comunicare, gli infiniti segni lasciati da Dio in questo lungo cammino dell’umanità ed il segno dei segni, quello di Giona come dice Gesù nel Vangelo, culmine dell’evento più strabiliante della storia: la discesa del Suo Verbo venuto a caricarsi delle nostre debolezze, farsi solidale con noi fino alla morte per poi risorgere e svelare così all’uomo definitivamente la sua vera identità di figlio di Dio ed il suo destino ultraterreno.

Dal sepolcro lasciato vuoto da Gesù a Gerusalemme scaturiscono la verità e la gioia solo per coloro che hanno accolto l’ annuncio della Sua risurrezione e vi hanno creduto. Proprio da quella tomba vuota, risplende la luce divina e tutta la realtà si riveste di bellezza. L’istante sublime della fede accende il fuoco ardente dell’amore ed il cuore dell’uomo si rivolge all’ineffabile e seguendo l’orizzonte della terra, scrutano un altro mondo. L’elevazione dalla materia allo spirito resa possibile dalla pasqua di Gesù ci riconcilia con la morte che viene trasformata in una vita nuova. La menzogna che amori, speranze, affetti, progetti, desideri svaniscono come la nebbia al sole è sconfessata. La risurrezione di Gesù uccide l’assurdo e la dissoluzione e offre a tutti la possibilità di uscire dall’incubo e dalla disperazione, la realtà che ci circonda incantevole nella sua molteplicità, diventa linguaggio divino, irradiazione della gioia di Dio ed il senso di infinito, che alberga in tutti noi, viene finalmente saziato.

Buona Puasqua.
don Andrea Cristiani fondatore del MOVIMENTO SHALOM

Ultimo aggiornamento: 27/03/2008 (13:28)

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