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Itinerari nel Salento

La fiera del 1° novembre a Carpignano Salentino

Notizie storiche

Storia e tradizione fanno della fiera del 1° novembre una delle più antiche e importanti del Salento.

Oggi è detta impropriamente fiera di Ognissanti. Ma essa è legata al culto dei Santi Medici e alla chiesa omonima che sorgeva nell’antico vicino villaggio di San Cosimo o Carbieno, che, secondo i più recenti studi, si trova sulla via Traiana-Costantiniana.

Originariamente la fiera si svolgeva a San Cosimo. Vi si svolgevano, almeno fino ai primi del Settecento, tre fiere: in aprile, in luglio, il 1° novembre, ossia in tre momenti significativi del ciclo agricolo annuale.

Non si hanno notizie circa il periodo della scomparsa delle fiere di aprile e di luglio e del trasferimento a Carpignano. Si può solo ipotizzare che le fiere siano rimaste a San Cosimo finchè la chiesa (dedicata appunto ai Santi Medici) è rimasta agibile. Quando le condizioni statiche della chiesa divennero critiche, il quadro dei Santi Medici fu trasferito nella chiesa parrocchiale di Carpignano e la chiesa originaria fu lasciata al suo destino. Essa sarebbe caduta verso gli anni Trenta del Novecento, per un albero (si racconta che fosse un pino) che era nato spontaneamente sul tetto e per le radici infiltratesi nelle strutture. Si vedono ancora i ruderi e tutto il muro sud, inglobato nell’attuale masseria di San Cosimo.

Era ed è, quindi, una delle tante fiere agricole che si svolgevano attorno ad una chiesa o in occasione di una festa.

Il culto dei Santi Medici è antichissimo e legato al periodo cosiddetto bizantino; è diffusissimo nel Salento. Il culto a questi Santi, in Occidente, ha subito alcune modifiche nei tempi e anche le date dei festeggiamenti sono cambiate. Le date delle fiere carpignanesi rispecchiano le date delle feste più antiche di questi Santi, che risalgono a prima dell’anno Mille. E’ quindi ipotizzabile con buone probabilità che la fiera carpignanese risalga a un periodo precedente il Mille.

Da San Cosimo (dove esistevano le strutture adatte, come la cisterna, lo spazio attorno alla chiesa,ecc.) la fiera fu trasferita a Carpignano e conservò le stesse caratteristiche di fiera agricola che, all’approssimarsi dell’inverno, permetteva alla gente del luogo e dei paesi vicini di scambiare beni e strumenti necessari per la stagione. Ma venivano anche persone e venditori lontani, come i commercianti di animali che talvolta provenienti anche da oltre Adriatico.

Secondo una tradizione, scomparsa negli ultimi trent’anni, i primi maiali venivano macellati per il 27 settembre, festa dei Santi Medici (il 1 novembre cade in um giorno della settimana uguale al 27 settembre). Il maiale era quindi l’animale che più facilmente si poteva macellare in quel periodo e doveva essere un prodotto diffuso. I mercanti, che già dai giorni precedenti o almeno dalla sera precedente erano presenti sul posto, consumavano i prodotti tipici del luogo e del tempo.

Sarebbero state queste le circostanze che avrebbero portato alla Sagra del maiale, che, scomparsa per un certo periodo, è stata ripristinata negli ultimi 40-50 anni. Si hanno notizie e documenti che attestano che molti mercanti provenienti d’oltre Adriatico venissero anche per mangiare il maiale, proibito in terre a religione musulmana. La sagra del maiale oggi si è allargata moltissimo e il Comune ha dovuto regolamentarla. E’ comunque diventata un punto di riferimento, insieme ad altre sagre del maiale del basso Salento (Ortelle, Muro etc).

Si è spesso accennato, in questi appunti, alla partecipazione dei paesi vicini alla fiera del 1° novembre. Paesi vicini erano anche quelli della cosiddetta Grecìa. Fino a pochi anni fa, in questi paesi si usava un’espressione particolare per indicare la fiera del 1° novembre. In tutti i giorni dell’anno, gli abitanti dei vicini paesi della Grecìa dicevano (per venire a Carpignano): “Andiamo a Carpignano”. Ma, in occasione della venuta alla fiera, dicevano: ”Andiamo a San Cosimo”, segno della coscienza che la fiera si era svolta in passato a San Cosimo e non a Carpignano. Ma la fiera era invasa, per esempio, dagli abitanti di Soleto, che venivano per primi di mattina presto a piedi e partecipavano prima di tutto alla messa e facevano la comunione, prima di visitare la fiera. Anche oggi vengono, ovviamente con la macchina. E così per altri paesi.

Oggi, come in passato, sono la considerarsi due aspetti della fiera.

L’aspetto religioso si realizza nella chiesa parrocchiale con l’esposizione delle statue dei Santi Medici, con le numerose messe che vengono celebrate dalle prime ore del mattino fino a mezzogiorno e con la partecipazione devota e numerosa alle messe e alle comunioni. A partecipare sono prima di tutti i forestieri provenienti dai paesi soprattutto della Grecìa. Prima la visita ai Santi e poi alla fiera.

L’aspetto civile si realizza con l’esposizione dei prodotti. Ormai il paese e i suoi spazi sono occupati dall’esposizione. Accanto alla vecchia fiera (enormemente ampliata) dei prodotti agricoli, dell’abbigliamento, dei beni alimentari, degli animali, si aggiunge la fiera dei moderni mezzi meccanici destinati all’agricoltura.

Articolo a cura del prof. Emilio Bandiera

Ultimo aggiornamento: 19/10/2003 (18:07)
Per maggiori informazioni:
Salento produce: FIERA OGNISSANTI - SALENTO PRODUCE

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