|
Il 17 Gennaio del 1981 moriva improvvisamente don Giuseppe Villani, Don o Papa Pippi per tutti, parroco per oltre cinquant’anni presso la Parrocchia S.M. della Neve di Cutrofiano, la più popolosa della diocesi di Otranto. Nel profondo dolore lasciato, era a tutti chiaro che chi gli fosse succeduto, si sarebbe dovuto sempre confrontare con questa figura di statura morale e culturale enorme. L'allora Arcivescovo di Otranto Mons. Nicola Riezzo, di cui è aperto il processo di beatificazione, mandò a Cutrofiano l’allora vice rettore del Seminario Diocesano Don Vincenzo Giannachi, originario della vicina Corigliano d’Otranto, schivo e colto come il predecessore.
Prima come sostituto, dal 26 Aprile dello stesso anno prendeva possesso ufficialmente della parrocchia. 25 anni intensi, spesi a seguire tutte le anime, sopportando il confronto e senza avvilirsi agli inevitabili dissapori. Il 29 Aprile scorso, la Parrocchia S.M. della Neve, ha voluto festeggiare il suo pastore con un triduo di preparazione, una messa solenne, ed un piccolo rinfresco in suo onore.
Da Mons. Quintino Gianfreda vicario della arcidiocesi di Otranto che presiedeva la funzione religiosa, al sindaco ing. Paolino Matteo, ad alcuni rappresentanti di associazioni religiose, ancora dopo 25 anni facevano pesare quella difficile eredità ricevuta tanti anni prima. Però dal confronto con l’illustre predecessore, la figura di don Enzo splende di luce propria, confermata dalla cospiqua partecipazione di parrocchiani e dal lunghissimo applauso che è seguito al suo intervento.
Non è facile per un laico stilare un bilancio di 25 anni di attività pastorale e non credo nemmeno che si possa fare, ma voglio cimentarmi a fare uno sforzo di memoria per ricordare l’intensissima attività di restauro e manutenzione di quella grandiosa struttura qual è la settecentesca Chiesa Madre di Cutrofiano.
In questi 25 anni, Don Enzo, si è impegnato a trovare i fondi per restaurare esterno ed interno, impermeabilizzare il solaio, rifare l’impianto fonico, elettrico, così come le tredici grandi finestre presenti. Restaurate tutte le tele, dall’Assunta del Soimena per intervento della sovrintendenza, a San Gaetano, S. Oronzo, l’Immacolata, per interessamento della pro-loco, e delle altre in corso di restauro (S. Antonio da Padova, Madonna del Carmine, Madonna di Pompei, SS. Trinità, Sacro Cuore di Gesù). Stesso impegno ha profuso per le numerosissime statue in carta pesta presenti. Ha inserito nuove campane, ristrutturato e ingrandito la sacrestia, ha acquistato Palazzo Calò, grazie all’intervento della Curia. Questo è quanto mi sovviene pensando alla Matrice e per ogni opera fatta si deve parlare di svariate decine di vecchie milioni di lire spesi. Altri importanti intreventi, sono stati eseguiti nella chiesa di S. Luigi e soprattutto presso le opere Antoniane. Ogni volta che accompagno degli amici o dei turisti a Cutrofiano e faccio tappa obbligata alla chiesa madre, i visitatori notano sempre, accanto alla bellezza della struttura e delle opere presenti, l’ordine e la cura con cui è tenuta, i fiori sempre abbondanti e freschi, e ciò, scusate l’infantilità, mi riempie d’orgoglio di essere cutrofianese. Anche per questo GRAZIE DON ENZO!
Giuseppe Botrugno
|