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Possiamo dire una domenica di festa riuscita, quella di oggi, 26 Febbraio 2006, che vede il Carnevale per le strade della cittadina grazie all'interessamento degli amici della locale Pro Loco che continuano a coltivare una tradizione ormai vecchia di decenni del paese del Sud Salento.
 
Il luogo eletto per la partenza era lo spazio antistante la curva nord dello stadio, che già dalle prime ore del pomeriggio brulicava di gente. Qui cominciavano a radunarsi anche i primi gruppi mascherati ed i primi carri giunti per partecipare alla gara. Il corteo, partendo dallo stadio e dopo aver percorso la via principale di Casarano, sarebbe giunto i giardini pubblici dall'altra parte del paese.
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Diavoli e prelati ma, anche tanti, tanti pagliacci e tante farfalle erano le figure mascherate più frequenti, appartenenti, probabilmente, ai gruppi più numerosi iscritti al carnevale di Casarano.
 
Tutti in preda ad un movimento quasi frenetico sembravano volersi scrollare di dosso le preoccupazioni di ogni giorno (come diceva il Magnifico: Chi vuol esser lieto sia, del doman non v’è certezza); a questi su aggiungevano i carri, alcuni a sfondo politico, con i mascheroni caricaturali di ben noti uomini di governo, altri dedicati all'influenza aviaria, quasi a volerne esorcizzare il pericolo: vari passeracei sfilavano, ordinatamente, tra le due ali di folla.
A questo si aggiungevano gli sbandieratori di Oria, le majorettes e la banda musicale di Polignano, la folla festosa e i ragazzini che si schizzavano addosso la consueta schiuma da barba: insomma, è Carnevale!
 
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Quando muore il carnevale, ovviamente, gli si fa il funerale... Un gruppo ha voluto, addirittura, fare le cose in grande stile. Un carro recava una bara occupata da un uomo che, sorridentemente disteso, ascoltava i piagnistei di due prefiche -in realtà due uomini mostruosamente travestiti- in preda alla più totale disperazione...
Articolo e foto a cura di Japigia.com
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